mercoledì 10 giugno 2015

ULTIMO GIORNO DI SCUOLA



Ultimo giorno di scuola. Suona la campanella, aspetto il cambio  in Seconda B, ancora  un’ora e l’anno scolastico è finito. Conclusione da mesi  evocata e sognata da alunni e prof. La porta si apre e Francesca, la supplente di inglese, ha le lacrime agli occhi. ‘ Non ce la faccio a salutarli, non posso farmi vedere da loro mentre piango.’ Sorrido e le spiego che a me è capitato tantissime volte. Ho fatto la prima supplenza a vent’anni, non so quasi più da quanti anni insegno, e non so neppure tra quanti anni andrò in pensione, so solo che i giorni più belli dell’anno scolastico sono, ossimoricamente, l’ultimo e il primo. Rientriamo insieme in classe e spieghiamo ai ragazzi che i prof, anche quando urlano con la loro voce stridula e li rimproverano, anche quando danno compiti impossibili e fanno le verifiche di lunedì, anche quando sembrano insopportabili e antichi vogliono loro un sacco di bene. Francesca li abbraccia uno per uno e le sue lacrime si mescolano con quelle dei ragazzi. Io no, ho 37 anni di servizio e mica posso farmi vedere in lacrime dagli alunni! Ad ogni buon conto esco dall’aula e vado in sala professori, per fortuna non c’è nessuno.

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